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Un sonno freddo

L’ultima frontiera della vita: il sonno criogenico, tanto ambito nel passato quanto irraggiungibile… fino ad oggi?

Un nuovo studio, pubblicato il 27 luglio 2023 nel giornale scientifico PLOS Genetics, rivela la sorprendente storia di un nematode del suolo che è stato riattivato dopo aver “dormito” per circa 46.000 anni. Il piccolo animaletto era rimasto ibernato nel permafrost (un insieme di ghiaccio e terreno uniti sotto forti pressioni) ed è l’unico della sua specie individuato dal momento che tutti gli altri esemplari si sono estinti molto tempo fa.

Si tratta di un esemplare femmina di nematode; non appena è stata scongelata ha iniziato a nutrirsi di cibo fornito dai ricercatori, i quali hanno fatto di tutto per cercare di farla vivere, subito infatti hanno creato un ambiente abbastanza freddo, dato che il periodo in cui si è congelato il nematode era caratterizzato da temperature decisamente più basse di quelle odierne. C’è anche la possibilità di riuscire a riportare in vita la specie dato che gli esemplari femmina di nematode riescono senza problemi a riprodursi asessualmente; fino ad ora, infatti, in laboratorio sono già state ricreate centinaia di generazioni.

Essendo quindi riusciti di fatto a resuscitare una creatura (seppur piccola) e successivamente la sua specie, il prossimo passo per i ricercatori è quello di trovare un modo per riportare in vita esseri viventi più grandi ed evoluti;l’ostacolo maggiore è il DNA poiché, man mano che l’animale cresce in dimensioni, esso non si conserva a lungo. In questo momento vari team di scienziati, tra cui anche l’Agenzia Spaziale Europea (ESA), stanno lavorando in modo da creare una specie di “crio-sonno artificiale”. 

Questo sarebbe veramente incredibile per vari motivi: uno dei più rivoluzionari sarebbe legato ai viaggi spaziali che diventerebbero estremamente più semplici, richiedendo meno spazio calpestabile per gli astronauti, in quanto non si muoverebbero durante il viaggio da “crio-addormentati”, e non avrebbero neanche bisogno di cibo e acqua.

A cura di Davide Conen


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