Le Muse erano custodi della cultura e delle arti, perciò danno il nome a questa rubrica, che potrete leggere ogni martedì. All’interno forniremo consigli e approfondimenti attorno a temi di letteratura, cinema e musica.

Eddie Van Halen: una svolta nella storia dei chitarristi

Edward Lodewijk “Eddie” Van Halen (26 Gennaio 1955 – 6 Ottobre 2020) è stato un chitarrista statunitense, nato in Olanda da genitori musicisti.
Nel 1972 forma la band “Van Halen” con lui alla chitarra, il fratello Alex alla batteria, Michael Anthony al basso e David Lee Roth come cantante; per i primi 5 anni la band non pubblica nessun disco, ma diventa un nome conosciuto nei vari club di Los Angeles.
Nel 1977, con Warner Records, i Van Halen pubblicano il loro primo album omonimo, con canzoni come “Runnin’ with the Devil”, ”I’m the one” e la celeberrima “Eruption”.
Sette anni dopo pubblicano il loro sesto disco “1984”, che dopo un solo anno diviene cinque volte disco di platino. La canzone più ascoltata, “Jump”, garantisce alla band un Grammy.
Ma da cosa è dato il grandioso successo dei Van Halen?
Grazie all’ingegno e alla curiosità di Eddie nel trovare nuovi suoni, la band si è sempre differenziata dalle altre, infatti Eddie è sempre stato una fonte di ispirazione per gli altri chitarristi, tanto che alcuni lo definivano “alieno” per le sue straordinarie capacità tecniche.
Eddie non solo è stato un virtuoso, ma anche un innovatore: infatti a lui viene attribuita la creazione della tecnica del tapping, che consiste nel suonare la chitarra usando entrambe le mani sulla tastiera, creando suoni non raggiungibili con il classico legato.
Nonostante siano passati quaranta anni, alla radio sono ancora trasmesse canzoni come “Unchained”, “Everybody Wants Some” e “Little Guitars”, a testimonianza dello straordinario successo dei Van Halen.

a cura di Thomas Sacceddu

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