Vi siete mai chiesti cosa c’è al di là delle terre, delle usanze che conoscete e con cui avete a che fare ogni giorno? Ogni sabato preparatevi a scoprire tante curiosità e storie affascinanti sulla terra e i suoi popoli, per viaggiare con noi intorno al mondo.
ARANCINO O ARANCINA? Sicilia da scoprire
In questo articolo vi parleremo di 5 curiosità riguardanti la Sicilia, che probabilmente non sapevate.
- Arancino o arancina?
L’arancino o arancina è una palla di riso fritta, del diametro di 8-10 cm, farcita con ragù; altre volte son composti di salsa di pomodoro, mozzarella, piselli o altro.
Nella parte occidentale della Sicilia il timballo di riso si chiama arancina, mentre nella parte orientale il timballo può essere anche di forma triangolare e viene chiamato arancino.
2. Etna, il vulcano più alto dell’Eurasia
Con i suoi 3.357 metri di altitudine l’Etna è il vulcano attivo più alto d’Italia e di tutta la placca euroasiatica. Ha iniziato a formarsi oltre 500.000 anni fa nella zona a contatto tra la placca euroasiatica e quella africana a causa dell’intensa attività geologica che si è generata in quell’aria.
3. Da dove viene il nome Sicilia?
Con il nome greco Sikelia si indicava l’antica popolazione dei Siculi, che abitavano nell’area orientale dell’isola prima della nascita della Magna Grecia.
4. Scilla e Cariddi: chi sono?
In età classica lo stretto di Messina era legato alla leggenda di queste due creature mostruose. Scilla era un mostro marino con 6 teste e 12 piedi mentre Cariddi era un enorme vortice d’acqua. La mitologia narra che i naviganti dell’antichità di passaggio nello stretto di Messina dovessero scegliere quale tra i due affrontare: evitare Scilla significava rischiare di essere inghiottiti dal vortice di Cariddi mentre sfuggire a quest’ultimo gli avrebbe esposti agli attacchi di Scilla.
5. Teste di moro, una leggenda?
Le teste di moro sono dei vasi in ceramica in coppia raffiguranti un volto femminile ed uno maschile. Secondo le leggende, durante la dominazione islamica dell’isola un soldato arabo si innamorò perdutamente di una donna palermitana con la quale ebbe una storia d’amore. Il soldato però le confessò di avere una famiglia in Oriente e di dover tornare là. Così la donna per vendetta gli tagliò la testa e la usò come vaso per piantare del basilico, e i vicini, vedendo il basilico crescere rigoglioso, decisero di replicarlo utilizzando vasi raffiguranti teste di moro.
A cura di Annamaria Puliga
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