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È possibile progettare un robot con l’Intelligenza Artificiale?
Cosa si cela dietro a questo passo avanti nella nuova frontiera della tecnologia
L’Intelligenza Artificiale in questi ultimi anni si è diffusa sempre più all’interno della nostra società: questa innovativa tecnologia, basata su algoritmi che permettono ai dispositivi di prendere decisioni secondo logica e di risolvere problemi complessi, è infatti in grado di compiere svariate azioni tipicamente umane, dallo scrivere saggi e poesie al giocare (e vincere!) a giochi come gli scacchi o il backgammon, passando per la guida autonoma di veicoli o, in campo medico, la diagnostica di patologie.
Possiamo infine concentrarci sulla robotica: di recente, infatti, è stato completato il primo robot progettato con il lavoro congiunto di un’Intelligenza Artificiale, quella di ChatGPT, noto programma appartenente a OpenAI, e di un gruppo di ricercatori dell’Università di Delft, nei Paesi Bassi, e del Politecnico Federale di Losanna, in Svizzera.
Lo studio è stato pubblicato sulla rivista scientifica Nature Machine Intelligence, e ha come oggetto un braccio robotico ottimizzato per la raccolta di pomodori: i consigli del software si sono rivelati utili non solo nella fase di progettazione, ma anche in quella concettuale, in quanto è stato lo stesso ChatGPT a suggerire la creazione di un robot legato alla coltura dei pomodori, poiché economicamente più vantaggiosa da automatizzare: come ha affermato Cosimo Della Santina, co-autore dello studio, l’idea chiave è stata quella di progettare non un robot qualunque, ma uno che fosse utile all’uomo in un determinato campo.
Altri utili consigli sono arrivati durante la fase di realizzazione, in quanto il programma ha fornito suggerimenti sulle pinze da usare, in gomma o silicone per evitare di schiacciare i pomodori, o sul tipo di motore più adatto. A studio concluso, i ricercatori hanno giudicato la collaborazione tra uomo e macchina positiva e arricchente, e questa ricerca si è rivelata utile per esplorare a fondo i vari gradi di cooperazione tra gli esseri umani e i sistemi tecnologici basati sull’IA.
Tuttavia, per ora è impossibile che l’IA possa arrivare a progettare un robot autonomamente: in uno scenario estremo e ipotetico, infatti, il sistema propone gli input per la progettazione, e l’uomo li può seguire ciecamente; questo però ad oggi non è possibile e nemmeno desiderabile, dal momento che le indicazioni fornite da sistemi come ChatGPT necessitano di essere verificate e confermate, in quanto spesso fuorvianti; questo poiché tali tecnologie sono progettate in modo da dare semplicemente la risposta più probabile ad una domanda, e non sono in grado di compiere ragionamenti autonomi.
Le questioni che sono emerse da questo studio sono in ogni caso notevoli, e spaziano dal plagio alla proprietà intellettuale, ma ciò che si sa per certo è che l’Intelligenza Artificiale ci lascia interrogativi ancora aperti, che quasi certamente troveranno risposta nel futuro: Francesco Stella, a capo del progetto di creazione del robot, sottolinea come una delle principali sfide per l’IA del futuro sia imparare a utilizzare i sistemi linguistici come ChatGpt per assistere gli sviluppatori di robot, senza limitare la creatività e l’innovazione necessarie per rispondere alle sfide del XXI secolo.
A cura di Laura Murroni
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