Le Muse erano custodi della cultura e delle arti, perciò danno il nome a questa rubrica, che potrete leggere ogni martedì. All’interno forniremo consigli e approfondimenti attorno a temi di letteratura, cinema e musica.


L’adolescenza nei libri: Il giovane Holden

Quello dell’adolescenza è forse il periodo più complicato e meno comprensibile che una persona possa affrontare: tutti la vivono, l’hanno vissuta o ancora la devono vivere; è, inoltre, il periodo delle esperienze giovanili, delle scelte e dei ricordi che segneranno la persona adulta. Anche nella letteratura non mancano esempi di spessore, tra cui il famoso romanzo “Il giovane Holden”.

“Se davvero volete sentirne parlare, la prima cosa che vorrete sapere sarà dove sono nato, e che schifo di infanzia ho avuto, e cosa facevano i miei genitori prima che nascessi, e altre stro***te alla David Copperfield, ma a me non va di entrare nei dettagli, se proprio volete la verità.” Così inizia il classico di J. D. Salinger del 1951, “Il giovane Holden” (“The Catcher in the Rye”), romanzo carico di cinismo e sfrontatezza; a parlare, in prima persona, è il protagonista Holden Caulfield, che già mostra il suo carattere pungente e tipico degli adolescenti.

L’ambiente descritto dal libro è quello degli Stati Uniti orientali, più precisamente degli Stati della Pennsylvania e di New York, negli anni ’40 del secolo scorso; è un’epoca di modernità, di tempi che cambiano e di grandi avvenimenti. Tuttavia, tempo e spazio fanno solo da sfondo a quello che è il racconto, il quale si apre con Holden che racconta al fratello D. B. vari episodi della sua vita, come se fosse una storia. comincia col narrare di una partita di football che osserva, per poi descrivere un incontro con un vecchio professore, il signor Spencer, avvenuto all’uscita da scuola, in un pomeriggio d’inverno.

Holden usa molto le digressioni e racconta dettagli ed episodi lontani dal corso degli eventi, ma utili ai fini della narrazione. In tal modo, scopriamo fin dall’inizio che non ama molto la scuola che frequenta, la Pencey: anzi, ne è stato espulso e dovrà presto tornare a casa dai suoi. Dopo aver parlato col vecchio insegnante, torna nella sua stanza e ci presenta una prima panoramica della scuola e descrive alcuni suoi compagni di stanza, tra i quali Stradlater e Ackley, l’uno antitetico all’altro.

Le storie legate alla Pencey si estendono per un paio di capitoli, fino a che Holden non prende qualche bagaglio e fugge a New York in treno; da lì iniziano le avventure nella grande metropoli, dove il protagonista fa nuove e brevissime conoscenze un po’ dappertutto: sul treno incontra una signora, madre di un suo compagno di classe e, una volta arrivato, scopre nuovi locali o si perde nei vicoli.

Due sono i pensieri fissi in quei momenti: stare in contatto sia con la sorella Phoebe che con Jane Gallagher, amica d’infanzia che vorrebbe contattare. Mentre si trova nella Grande Mela, Holden si sente molto spesso spaesato e lontano dalla famiglia (che ancora non sa della sua espulsione); girovaga per la città la mattina e la sera torna all’hotel Edmond, dove soggiorna; va al night club oppure, su consiglio di un inserviente chiama una prostituta.

Passano i giorni e Holden cerca di contattare una sua vecchia conoscenza, tale Sally Hayes, per avere qualcuno con cui passare il tempo invece che stare a bere o a deprimersi. In tutto questo, nella mente del ragazzo passano mille pensieri e perde spesso le staffe, anche quando tutto sembra andare bene. Infine, riesce a raggiungere la sorellina e passa del tempo con lei, anche se poco e sporadicamente.

Successivamente, Holden raggiunge anche un suo vecchio professore di inglese: il professor Antolini, con cui chiede di stare per qualche tempo; ma, dopo averlo raggiunto, durante la notte fugge dal suo appartamento per via del disagio che prova nei suoi confronti. Torna un’ultima volta dalla sorellina prima di scappare da New York e con lei Holden riesce ad essere, nonostante i pensieri e i drammi, ancora felice mentre giocano insieme.

Questo classico è un vero e proprio specchio dell’anima: molti giovani si riconoscono nella figura di Holden e ci si identificano; infatti, in quanto romanzo di formazione, esso contribuisce alla definizione del carattere, perché insegna a riflettere su se stessi, coinvolgendo con una narrazione avvincente, appassionante e mai banale.

A cura di Francesco Contu


Immagine di brgfx su Freepik

Leggi anche le puntate precedenti:

Guardiani della Galassia vol. 3: non il solito film Marvel

Come salvare vite con la matematica: la storia di Alan Turing in un film

Il divo: la spettacolare vita di Giulio Andreotti

Come i Pantera sono diventati i Cowboys from Hell

Oliva Denaro: vincitrice di libertà

Quentin Tarantino: il genio del cinema

Eddie Van Halen: una svolta nella storia dei chitarristi