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Troppe poche donne corrono il Motomondiale: la storia di Ana Carrasco
Che il mondo dello sport sia da sempre prevalentemente maschile, non è una novità: nonostante i numerosi passi avanti che si stanno facendo al giorno d’oggi per l’emancipazione femminile, resta ancora tanta strada da fare per un domani in cui le sportive siano trattate alla pari dei loro colleghi uomini. Sottorappresentate e relegate a poche discipline “da femmine”, le donne che in Italia praticano sport con costanza corrispondono solo al 28,2% del totale degli sportivi, le dirigenti di società sono il 15,4%, le ufficiali di gara il 18,2%, e si potrebbe andare avanti ancora a lungo a confrontare dati in cui gli uomini hanno da sempre prevalenza assoluta.
Queste idee sono particolarmente diffuse nell’ambito del motociclismo: pochissime sono le donne che corrono nei vari campionati e categorie, soprattutto nel mondiale, e ancor meno quelle i cui successi vengono ricordati.
Eppure, ci sono alcuni casi in cui donne hanno corso il motomondiale, e nonostante gli innumerevoli ostacoli e la scarsa copertura mediatica meritano di essere ricordate, per arrivare ad un domani in cui non si parlerà più di motociclismo come di una “disciplina maschile”.
Una di loro è Ana Carrasco, spagnola, classe 1997: ha scritto la storia della sua nazione per essere stata la prima pilota a conquistare punti nel CEV 125cc (Campeonato de España de Velocidad), in cui ha debuttato a 14 anni, nel 2011. La sua ascesa al mondiale avviene però nel 2013 in Moto3, in cui ottiene punti per il suo 15° posto in Malesia: erano passati 12 anni da quando un’altra donna, Katja Poensgen, aveva conquistato punti al mondiale, ed è la prima spagnola a farlo.
Dopo alcuni anni, nel 2017, partecipa al campionato mondiale di Supersport 300, vincendo la prova portoghese di Portimão; l’anno dopo partecipa ancora, e dopo aver ottenuto altre due vittorie viene celebrata campionessa del mondo.
Nel 2020 subisce un incidente che avrebbe potuto rivelarsi fatale, riportando fratture alle vertebre e il rischio di una paralisi, ma riesce a riprendersi, partecipando nel 2022 al mondiale Moto3 ma senza ottenere punti. Nel 2023 è stata riconfermata, dimostrando che nonostante tutto anche le donne sono in grado di prendere parte in tutti gli sport, anche il motociclismo.
A cura di Laura Murroni
Leggi le puntate precedenti di Intorno al Mondo:
“Ad ogni buon voto, ti do 10 euro”
“Attraversare a piedi due continenti: è davvero possibile?”
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