La rubrica che dà voce al personale del Gramsci-Amaldi, intervistato dalla redazione.
Dall’America all’Italia: intervista alla professoressa Paez
Per questa settimana l’intervista è stata fatta alla professoressa Paez, docente di conversazione spagnola per il Liceo linguistico. Sono emerse curiosità molto interessanti, che sicuramente stupiranno molti dei suoi alunni.
-Come si chiama?
C.P.: “Mi chiamo Andrea Carolina Páez Pérez“.
-Che materia insegna?
C.P.: “Insegno conversazione spagnolo“.
-Da quanti anni insegna?
C.P.: “Insegno dal 2014, quindi da 9 anni“.
-Ha insegnato solo in Italia?
C.P.: “No, ho insegnato in Colombia, dove sono nata, inglese a dei bambini piccolini. Poi in Inghilterra spagnolo“.
-Come è stato il suo primo giorno di lavoro?
C.P.: “In realtà ho avuto il piacere di avere i primi due giorni di lavoro come insegnante. Il primo a degli adulti ed avevo molta ansia perché non sapevo parlare italiano e loro non capivano nulla, ma è stato molto divertente. Il secondo con dei ragazzi, anche in quell’occasione avevo molta ansia e tremavo ma l’ho presa come faccio sempre, ridendo e divertendomi“.
-Ha pensato sin da subito di diventare professoressa?
C.P.: “Insegnare é sempre stata la mia passione, anche perché nella mia famiglia siamo tutti insegnanti, ma non l’ho scelto subito. Prima facevo la graphic designer“.
-Quindi ha fatto altri lavori oltre a questo, giusto?
C.P.: “Sì, ne ho fatti tantissimi. Ho lavorato in un’agenzia funebre e facevo le grafiche delle lapidi, ho lavorato in un’agenzia pubblicitaria, vendevo capi di abbigliamento, donna delle pulizie… insomma ne ho fatto talmente tanti che non me li ricordo tutti“.
-Com’era la scuola in Colombia? Aveva un buon rapporto con i docenti?
C.P.: “La scuola in Colombia era molto diversa rispetto a quella italiana. Gli intervalli duravano un’ora e ci davano la possibilità di fare molte più amicizie. In Colombia le medie e le superiori erano assieme, quindi avevamo la possibilità di fare amicizia anche con i più piccoli. Mentre per quanto riguarda i professori, sono sempre stata molto polemica, e questa mia caratteristica da qualche prof era apprezzata, mentre da altri no“.
-Perché ha scelto l’Italia?
C.P.: “In realtà non l’ho scelta, è stata una casualità“.
-Nel tempo libero cosa fa?
C.P.: “Suono la chitarra, il trombone, canto, ballo,leggo e studio. Le mie passioni sono la musica e il mio lavoro“.
Intervista a cura di Annamaria Puliga
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